Cesare manda Marcantonio a Roma per negoziare con il Senato, accompagnato dal giovane Ottaviano e da Lucio Voreno e Tito Pullo. Dopo 8 anni lontano da casa, Lucio torna dalla moglie Niobe e Tito va in giro per bordelli. E mentre il Senato rifiuta il compromesso proposto dal generale, Pompeo stila un ultimatum per privare lo stesso Cesare del suo potere come punizione per aver fomentato la tirannia ed essersi imbarcato in una guerra illegale, furto, assassino e tradimento.